lunedì 3 dicembre 2018

Lyon la ville des lumières.

La Stampa: 48 ore a Lione tra vicoli piazze e buon cibo nella città delle luci.

«Fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà». Dalla celebre frase dello scrittore lionese Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry, l’autore del Piccolo Principe, parte il nostro viaggio a Lione. Perché ogni viaggio, in realtà, è come un sogno e appaga un nostro desiderio. 


Lione, terza città più grande della Francia dopo Parigi e Marsiglia, è ricca di attrattive, e coniuga alla perfezione cultura, arte ed enogastronomia. Per molti è considerata una “piccola Parigi”, secondo gli esperti di occultismo rientra, insieme a Torino e Praga, nel triangolo magico della magia bianca, infine, per gli amanti del buon cibo, è definita la “capitale del gusto” della cucina francese. Titolo forse un po’ riduttivo se si pensa che nel 1935 il celebre critico culinario Curnonsky, l’ha consacrata “capitale mondiale della gastronomia”. Certo è che, sia nella cucina tradizionale che in quella innovativa e creativa, troverete sapori e profumi che vi lasceranno un ricordo indimenticabile. C’è l’imbarazzo della scelta: dai tipici bouchons (piccoli bistrot) ai ristoranti raffinati e stellati (Lione vanta il maggior numero di locali con tre stelle Michelin di tutta la Francia), dall’etnico ai fast food.  

Bella, elegante e vivace, Lione, ha una posizione strategica nella regione francese del Rodano-Alpi. Sorge alla confluenza dei fiumi Rodano e Saône, ed è adagiata su due colline, quella di Fourvière e quella di Croix-Rousse. Vi cattura all’istante e le sue dimensioni permettono di visitarla in pochi giorni. Il consiglio è girarla a piedi per apprezzare stradine, piazze, viali, cortili, monumenti e canali. 

Primo giorno  
Il tour inizia dal centro storico, Vieux Lyon, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. È suddiviso in tre quartieri: Saint-Paul (a Nord), Saint-Jean (al centro) e Saint-Georges (a Sud). È un vero tuffo nel passato tra piccoli vicoli acciottolati, piazzette, chiese, case di epoca medioevale e rinascimentale. Tappa obbligatoria è la meravigliosa Cattedrale di Saint-Jean, dedicata a Santo Stefano e San Giovanni Battista, uno dei monumenti simbolo della città, e considerata il luogo religioso più importante (si contende il ruolo con la Basilica di Fourvière). 

È uno degli esempi più ammirati di architettura religiosa di transizione tra il romanico e il gotico, e all’interno si può ammirare l’orologio astronomico, uno dei più antichi d’Europa. L’orologio indica la posizione esatta degli astri solare e lunare fino al 2019. L’ideale è passare alle 12, alle 14, alle 15 oppure alle 16, perché va in scena un vero e proprio spettacolo della meccanica. Molto belle anche le altre due chiese, quella di Saint-Georges e di Saint-Paul. 

Lione è famosa anche per il suo labirinto segreto: 315 passaggi coperti che collegano 230 vie. Stiamo parlando dei famosi traboules, corridoi che si snodano tra palazzi, cortili e vie, che consentono di spostarsi da un edificio all’altro nei quartieri di Vieux Lyon e Croix-Rousse. Venivano utilizzati dai tessitori di seta per legare tra loro i laboratori artigianali e agevolare il trasporto delle merci con il maltempo. Nella Vecchia Lione i più noti sono quelli che collegano il numero 27 di Rue de St Jean con il numero 6 di Rue des Trois Maries e il numero 54 di Rue Saint Jean con il numero 27 di Rue de Boeuf. Molti non sono visibili o sono chiusi al pubblico. Ma può capitare che suonando, ed essendo gentili, qualche residente apra il portone di ingresso. Per sapere in modo dettagliato dove si trovano si può prendere una mappa gratuita presso l’Ufficio del Turismo, che organizza anche visitate guidate. Oppure andare sul sito www.lyontraboules.net.  

Sempre passeggiando si arriva al Musée Gadagne, palazzo del Cinquecento con un doppio spazio espositivo: il Musée d’Histoire de Lyon (che ripercorre la storia della città) e un museo delle marionette famoso a livello internazionale, il Musée des Marionettes du Monde, che rende omaggio al famoso burattino di Lione, Guignol. Merita poi fare una sosta in uno dei tanti ristoranti che offrono la cucina tipica lionese (alcuni molto turistici), e assaggiare dolci nelle tante pasticcerie o cioccolaterie che si incrociano.

Finita la pausa è il momento di salire verso la collina di Fourvière. Da Vieux Lyon si può raggiungere a piedi, seguendo alcuni percorsi segnalati, oppure prendere la funicolare, meno suggestivo ma più comodo. Spicca, anche se non si può visitare, la Tour Metallique, una struttura metallica simile a una piccola Tour Eiffel, eretta nel 1893 e utilizzata come ripetitore televisivo. Il vero capolavoro è la Basilique de Notre-Dame che domina la collina. È stata costruita prendendo ispirazione dalla Chiesa del Sacro Cuore di Parigi. È un magnifico esempio di architettura sacra francese di fine Ottocento. All’interno ci sono molti affreschi, mosaici, vetrate colorate e una cripta con immagini della Madonna da diverse parti del mondo. Si può anche salire sul tetto della Basilica e ammirare Lione dall’alto. Il paesaggio è ugualmente bello anche se ci si ferma sulla terrazza panoramica accanto alla Basilica.  

Poco distante c’è il Teatro Romano costruito nel 15 a.C. e ampliato nel 120 d.C. I romani vi allestivano commedie e tragedie, mentre il vicino e piccolo odeon era destinato agli spettacoli musicali. Non dimenticate di passare al Museo Gallo-Romano di Fourvière, situato nei pressi dell’antico teatro. Fra i reperti di maggior rilevanza il Calendario di Coligny, un epigrafe in lingua gallica del II secolo a.C. e la Tabula Claudiana, una piastra bronzea con iscritto un discorso dell’Imperatore Claudio del 48 d.C.

Secondo giorno  
Iniziate la giornata da Presqu’île, penisola larga tra i 500 e gli 800 metri, delimitata dal Rodano e dalla Saône. È il quartiere culturale di Lione, la zona dove si concentrano banche, negozi di lusso, la Borsa, musei e alcune delle piazze più belle, come Place Bellecour, la più grande della città, oltre a essere la più grande piazza pedonale d’Europa.  
È il punto di snodo di tre delle vie principali della città: Rue de la République, che porta al Municipio e all’Opera, Rue Victor Hugo, che porta verso la stazione Perrache, e Rue du Président Edouard Herriot, dove noterete un’alta concentrazione di negozi d’alta moda, che conduce verso la splendida Place des Terreaux. Qui, oltre al maestoso Hôtel de Ville (il Municipio), il fulcro è la fontana ottocentesca realizzata da Frédéric-Auguste Bartholdi, utilizzando 21 tonnellate di piombo. Ha il corpo di donna al centro che raffigura la Francia, mentre i quattro cavalli ai suoi piedi rappresentano i quattro fiumi più importanti del paese. 
Questa piazza è un vero e proprio punto di riferimento sia per i turisti che per i lionesi. L’ideale sarebbe vederla sia di giorno che verso sera per ammirarne l’illuminazione. Uno spettacolo da non perdere. 
Merita visitare il Musée des Beaux-Arts (al numero 20 di Place de Terreaux). Vanta una stupenda collezione, seconda soltanto a quella parigina, di dipinti e sculture francesi. Ci sono capolavori di Rodin, Rubens, Rembrandt, Monet, Matisse e Picasso.  

Lione è una città che ha diverse anime. Quella bohémienne la si trova a nel quartiere di Croix-Rousse. Per secoli comune a se stante, nel XIX secolo fuso al resto della città dopo l’abbattimento delle mura medioevali. È la seconda collina di Lione, quindi le strade diventano più ripide e cambia sia l’architettura che l’atmosfera. È nota come la “collina che lavora” perché in questa zona si è sempre concentrata la produzione della seta. Si può raggiungere anche con la metropolitana o con la funicolare che parte dalla cattedrale di Saint-Jean. Una delle strade più scenografiche è la Montée de la Grande Côte, strada abitata per secoli dai Canuts, gli operai della seta che nel 1831 da qui iniziarono la prima rivolta operaia della storia. Vivace e molto frequentata, in questa zona ci sono gallerie d’arte, librerie, atelier (il più famoso è la Maison des Canuts), negozi vintage, caffè, ristoranti e locali notturni.  

Le scale e le pentes (pendenze) sono un po’ il suo simbolo, così come i muri dei palazzi, in buona parte stile street art e i tanti murales, il più grande è il Mur des Canuts, che racconta la vita di Croix-Rousse con le sue scalinate, i suoi edifici, i suoi abitanti e negozi di seta. Si trova tra Boulevard des Canuts e Rue Denver Rochereau. La piazza principale è Place de la Croix-Rousse.  

Camminate lungo Montée de la Grande Cote, la via che collega Croix Rousse con place des Montée. Vale una sosta poi place Bertone, una bella piazza alberata dove d’estate si tengono concerti e spettacoli teatrali, e ancora il Jardin Rosa Mir e quello de La Grande Cote, dove si può ammirare dall’alto Presqu’île e Vieux Lion. C’è un mondo sotterraneo anche qui. Si accede dal numero 9 di place Colber, si attraversa Cour des Voraces, nota per la scalinata a sette piani, e si sbuca al numero 14 di Montée Saint-Sebastien per poi finire al numero 29 di Rue Imbert Colomes. Scendendo a piedi vi ritroverete in Place des Terreaux.  

Infine resta da vedere il quartiere più recente di Lione, la Confluence, dove il Rodano e la Saône si incontrano. È all’estremità meridionale di Presqu’île. Ex area industriale, recentemente è stata rivitalizzata grazie a un progetto urbano nel quale sono stati investiti diversi milioni di euro. A fine 2014 è stato inaugurato il Musée des Confluences, un futuristico palazzo trasparente di cristallo, acciaio e vetro, è il museo dedicato alle scienze agli studi umanistici. 

Alcuni consigli  
Nel quartiere di Presqu’île bisogna assolutamente varcare la soglia dello storico Grand Hôtel-Dieu. Ha riaperto al pubblico nel giugno scorso, dopo essere stato chiuso nel 2010. L’area, vasta 52mila metri quadrati, si affaccia sul Rodano. Simbolo di eleganza, storia e design, all’interno ospita un bel cortile, boutique, locali, appartamenti, uffici e un hotel a cinque stelle che aprirà nel 2019. Allora sarà presentato anche la Città Internazionale della gastronomia. 
Se avete ancora del tempo fate un salto a Les Halles Paul Bocuse de Lyon, al 102 di Cours Lafayette, nel quartiere Part-Dieu. È un mercato coperto che si estende su 13.500 metri quadrati ed è considerato il “ventre di Lione”. All’interno ci sono una cinquantina di venditori di ostriche, agricoltori, produttori di formaggio, fornai, pasticcieri, salumieri, macellai, pescivendoli, rosticcieri, commercianti di vino e ristoratori. 

Lione è una delle città emergenti del XXI secolo in Europa. Si può visitare in qualsiasi periodo dell’anno. Anche se nel mese di dicembre diventa ancora più bella grazie al Festival delle Luci. Da oltre 30 anni, in prossimità della festa dell’’Immacolata, la città si trasforma e si accende in un’esplosione di colori e luci con installazioni artistiche realizzate da artisti, designer e video maker. Informazioni dettagliate sul sito www.fetedeslumieres.lyon.fr/en  

Lione è facile da raggiungere sia in aereo, treno, autobus o automobile. Per saperne di più consigliamo il sito onlylyon-france.com  

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